I malati che non si vedono. Gli autoimmuni al tempo del Covid_19

Normalmente non mi piace parlare di questo argomento, ma se può essere utile ben venga e, come si dice, “mettiamoci la faccia” parlando dei malati che non si vedono. Gli autoimmuni al tempo del Covid_19

Vi racconto, quindi, la mia di esperienza di persona sana, ma non troppo. La malattia non è cosa di cui vergognarsi, nel mio caso è arrivata per eredità a 30 anni; c’è chi eredita un po’ di soldi, chi una casa, io una patologia alla tiroide. C’è voluto un po’ per capire che diavolo fosse, poi ho scoperto chi era il signor Hashimoto. Mi ritengo fortunata, lo premetto, ho imparato che non sono invulnerabile, ne avrei fatto a meno giuro, ma se deve andare peggio, meglio così; e comunque ho appreso questa lezione con una patologia che ti permette di conviverci, magari dimenticandotela pure, a volte, quindi non troppo male direi.

Non così per altre patologie autoimmuni, artrite reumatoide, MDS, MCAD, Sjogren ‘s, scleroderma, spondilite anchiosante, fibromialgia, lupus, sarcoidosi, epatite, sindrome di Raynauld, diabete, malattia della muffa, CROHN’ S, colite ulcerativa, pemfigus, SPS, MS, PBC, artrite psoriasica, CIDP, MMN solo per fare qualche nome. Quindi oggi capirete perchè, quando vedo la totale assenza di un piano di mappature per positivi ed asintomatici da attuare subito, precedentemente alla riapertura, io mi chiedo se al governo fanno sul serio o siamo in balia delle onde.
Capiamoci #iorestoacasa va benissimo, anzi hanno ragione a ripeterlo virologi,infermieri, protezione civile,etc. però dopo il noto #iorestoacasa evitiamo di aggiungere ” #andràtuttobene” perchè gli italiani non sono cretini, con questo numero di morti è già andato tutto male!
Non serve un genio per capire che con il lavoro fermo ed il rischio di rivolte sociali sopratutto al sud, il campanello che dice:” non va bene un cavolo” si sente forte e chiaro, quindi non prendeteci in giro almeno, diciamoci la verità ed aggiungiamo subito dopo un #neusciremopresto.

Ed è qui che vi voglio, ne usciremo presto, come? Caro ministro della sanità, caro Presidente del Consiglio io da voi voglio il COME, non il “riapriremo,” fine a sè stesso, magari per fasce d’età, come ipotizza giustamente Matteo Renzi  aggiungendo un bel: forse, però, boh, chissà, si vedrà.
Siete voi che dovete dirci chiaramente come dobbiamo procedere. Magari seguendo l’esempio del Sud Corea, aggiungo io.
Altrimenti temo che finirà che punteremo dritti all’immunità di gregge, nella prima versione di Boris Johnson però!

SCOPRI COME TI FA SENTIRE BENE AVERE UNA TUA ROUTINE MATTUTINA!! — Francesca Cucchi

In questo articolo scoprirai:– i benefici di una routine mattutina;– come strutturare la TUA routine mattutina che ti piace e ti soddisfa;– suggerimenti e idee pratiche su cosa e come fare;– letture consigliate e spunti per approfondire l’argomento. Ti consiglio di leggere fino in fondo!! Quando ho iniziato questo lavoro mi sono sentita sicuramente molto […]

SCOPRI COME TI FA SENTIRE BENE AVERE UNA TUA ROUTINE MATTUTINA!! — Francesca Cucchi

Sopratutto in questo periodo in cui siamo come sospesi può essere molto utile

Dormo fino a tardi e dormo male

Dormo fino a tardi e dormo male. Lavoro in modo discontinuo, creo dal nulla attività che prima non pensavo di poter fare.

Cucino, mi dedico al giardino, accendo il caminetto.

Non riesco a leggere se non i social, non riesco a vedere film, non ne seguo le trame, non mi va di rispondere al telefono.

Sono fortunata perchè nel momento del lock down non ero a Milano, sono fortunata perchè ero a Roma, dove ho casa e famiglia, sono fortunata perchè con i miei genitori ce ne siamo andati nella casa atavica in montagna. Loro passano quasi 6 mesi l’anno qui, il resto lo alternano tra Roma città e Milano.

Sono fortunata, ma da ben 35 giorni manco da casa mia. Ho lasciato le piante senza l’innaffiatore automatico, il cibo in freezer, ho preso pochi vestiti, dovevo stare via una settimana, massimo dieci giorni. Ho lasciato alcune medicine, non ho i miei libri. Ho lasciato i miei amici, li ho lasciati lì in prima linea a fare code al supermercato, a contarsi e a raccontarmi, ho lasciato strade deserte ed il solo rumore delle ambulanze.

Vorrei essere lì, vorrei essere a casa, al mio posto. Sono una persona con una patologia autoimmune, se fossi a casa probabilmente rischierei di essere malata.

Vorrei essere a casa, ma quello che potrei fare oggi è quello che posso fare ovunque, mi basta un pc, una connessione.

Vorrei essere a casa, ma contemporaneamente sono così contenta di non esserci.

Mi sento in colpa e dormo fino a tardi e dormo male.

Il principe Carlo è positivo

Notizia delle ultime ore, anche il principe Carlo è positivo al coronavirus.

La notizia ovviamente ha fatto il giro del mondo, ma dall’Inghilterra oggi arriva una novità molto più interessante. Proprio poche ore fa su The Independent è apparso un articolo dove si comunicava come nel Regno Unito , dopo la veloce marcia indietro del Primo Ministro, ve lo concedo, ci si prepara ad uno screening massiccio della popolazione pronto già dalla prossima settimana!

Questo screening, che segue le indicazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), sarà disponibile o direttamente in farmacia oppure ordinando un test su Amazon, sì avete letto bene 3 milioni e mezzo di test realizzabili in 15 minuti ordinabili su AMAZON. Tutti i cittadini con sintomi avranno la possibilità di sapere in 15 minuti se sono positivi o meno al coronavirus, semplicemente pungendosi un dito ed immettendo l’ago nel reagente; una sorta di test di gravidanza.

Sempre perchè la quarantena aiuta a trovare il tempo per gli approfondimenti, leggo anche che in Europa starebbero sviluppano una app per la tracciabilità dei positivi anche asintomatici.

In tutto questo noi oggi abbiamo la gioia di poter stampare l’ennesimo modulo modificato per uscire di casa; dopo il decimo ci daranno una spilletta omaggio immagino.
Io non ho neppure più la forza di arrabbiarmi, ma questo Paese se neppure in un’emergenza del genere riesce a liberarsi dei suoi lacci, dei mille cavilli, della smania di legiferare su ogni virgola, NON ha speranze.

Tempus Fugit. La fatica quotidiana della quarantena.

La fatica quotidiana della quarantena la stiamo provando tutti, lo so.

Sono molte le cose che faccio fatica a vivere in questi giorni. Il silenzio delle città, il suono delle ambulanze, i numeri dei morti, la paura per gli amici in prima linea, ma è necessario quindi lo faccio! Come impegno la mia giornata in modi impensati che possono avere anche un’utilità; e poi cerco di stancarmi fisicamente, di stancarmi tanto così dormo.

Però in tutto questo c’è una cosa che proprio non sta in cielo nè in terra e se lo sento ripetere nuovamente non rispondo di me.
“Ora non è il momento”

Fatemelo dire ” Ora non è il momento” è veramente una frase del cavolo!!!!! Qualcuno mi dovrà pur spiegare quando il nostro diritto di analisi, di critica, il nostro diritto al contraddittorio è stato messo in quarantena? Da quando, in uno stato libero, durante un’emergenza non si può porre domande, affrontare seriamente degli argomenti, muovere obiezioni, vigilare sul governo con ancor più attenzione?

Quando dovrei dire secondo voi, che fornire al nostro personale sanitario mascherine che sembrano fazzolettini è una cosa indecente, che merita la rimozione del responsabile, possibilmente subito e non alla fine dell’emergenza, perchè di errori madornali non ne faccia più?

Non mi capacito che possa essere accettabile pensare che l’unica nostra libertà sia cantare dal balcone alle 18 di ogni pomeriggio perchè questo dovrebbe farci riconosce parte di una comunità . Proprio quell’inno di Mameli, che finalmente si sente risuonare con orgoglio, all’Italia chiamò risponde Sì! Ed io il mio Si’ all’Italia non lo metto in quarantena come una brava pecorella, per cantare Azzurro.
#iorestoacasa ma non mando in ferie il cervello!!!

Il decreto: “Cura Italia”

Con il decreto “Cura Italia” oggi i giornali sono stati decisamente esaurienti ed io ho fatto l’errore di leggerli!

Prima di tutto va specificato una cosa: il decreto “Cura Italia”, non è ancora pubblicato in Gazzetta Ufficiale ( è vero, non scherzo) e già qui, in tempi normali probabilmente non basterebbero le parole per dire cosa un cittadino mediamente informato potrebbe pensare, ma tempi normali non sono.

Tra i vari punti che riguardano misure per 25 miliardi, su sanità giustizia, fisco, ammortizzatori sociali, lavoratori, PMI etc. il decreto prevede alcune perle.

  • Rinvio di due mesi delle scadenze fiscali per alcune categorie particolarmente colpite da questo lockdown, categorie che continueranno a NON fatturare, quindi la domanda nasce spontanea( direbbe Marzullo) che cavolo di aiuto sarebbe?
  • Allungamento tempi di accertamento fiscale per il 2015 di due anni, ossia, nel mezzo di una pandemia l’agenzia delle entrate pensa bene ( NON per il 2020 badate bene) ma per il 2015 di prendersi due anni in più per poter controllare le nostre dichiarazioni dei redditi. Ecco, durante pulizie di Pasqua che tutti state facendo in questi giorni di clausura tanto per fare passare il tempo, occhio al faldone con le vecchie ricevute della farmacia, sì quello che non sapevate dove piazzare, appoggiatelo con cura e limitatevi a spolverarlo, almeno per i prossimi due anni.
  • E poi la chicca, quella che proprio mi piace di più: divieto di licenziamento per due mesi. Che meraviglia direte vero? Con il cavolo, rispondo io. Fermatevi un secondo a pensare: un piccola impresa, che non lavora da due mesi, nessun incasso, le solite spese fisse o poco di meno, ecco questa piccola impresa dovrà continuare a pagare, pur non lavorando, gli stipendi dei dipendenti che ha a casa, fermi. Secondo voi cosa farà? Non ci vuole molto vero? FALLIRA’. Una nuova serranda che non si rialzerà più, e questo maledetto Covid_19 avrà mietuto un’altra vittima. Quindi, invece di stringere il cappio intorno al collo dei piccoli imprenditori, la cosa razionale da fare sarebbe aiutare chi perderà il lavoro con i sussidi, con la cassa integrazione etc, e domani lo stesso imprenditore sarà il primo a riassumere i suoi dipendenti. Ma se le PMI chiudono chi farà ripartire il Paese secondo i nostri governanti? Chi ridarà lavoro a chi lo ha perso? Loro, magari con un bel reddito di cittadinanza diffuso e pagato a debito?

P.s. Sui 600 euro una tantum per le partite iva, solo se iscritte all’inps, mi taccio; sembra che per ottenerli sia prevista una sorta di corsa per rientrare tra i primi 300mila, altrimenti nada e per dimostrare che se ne ha titolo probabilmente servirà una giornata di lavoro destinata a compilare la modulistica necessaria, oltre alla certezza di un futuro accertamento fiscale.

Grazie veramente, troppo buoni! Ed intanto #iorestoacasa

#CaraPsicologaChallenge, ti sfido a scrivermi — Ilaria Albano

Questa iniziativa è veramente bella e può essere molto utile, quindi ve la riporto e spero ne approfittino i tanti. Io intanto dico grazie ad Ilaria Albano

#CaraPsicologaChallenge è una sfida e un invito a tutti a scrivere una lettera pubblica o privata, per iniziare a superare la paura del giudizio o delle etichette.

#CaraPsicologaChallenge, ti sfido a scrivermi — Ilaria Albano

Maledetta quarantena che ci dai il tempo per pensare

Past, Present and Future

Maledetta quarantena che ci dai il tempo per pensare. Nulla dopo sarà come prima!

Non la nostra visione e le nostre proposte per l’Europa, troppo distante. Non il nostro concetto di libertà; come minimo tutti saremo consapevoli di quando è preziosa e di quanto ci costa la privazione della libertà.

Non il nostro modo di lavorare, sia in positivo, con l’utilizzo di metodi di lavoro come lo smart working ,che possono essere usati con facilità per migliorare la qualità di vita e del tempo trascorso a casa, sia in negativo, perchè molti, ed è inutile negarlo, dovranno ripartire con grandi difficoltà,

Non sarà come prima la nostra percezione del debito pubblico ( mi auguro) e neppure il nostro atteggiamento da cittadini tifosi e un po’ disattenti.

Mi piacerebbe dire che, non sarà più come prima neppure il modo di fare comunicazione politica, perchè si è dimostrato quanto male può fare una comunicazione confusa e contraddittoria. Non sarà come prima il nostro rapporto con l’autonomia regionale, il federalismo, la sussidiarietà, non sono più solo parole.

Il lockdown di questo Paese, la paura, il disagio anche psicologico, la solitudine che riecheggia, ci consegneranno una nuova Italia e dei nuovi italiani.  Compito di chi fa politica attivamente è essere pronto al dopo preparandosi ora, in silenzio, ma con determinazione.

Ci è dato un tempo di sospensione, che sia un tempo proficuo, per ritrovare leadership vere e dar loro la responsabilità di questa Italia.

2020 fuga da Milano

meme

Sono giorni che, a volte, mi capita di pensare di essere finita in un film e quella corsa folle, disperata, irrazionale per andare via dalla città meneghina dell’altra sera, poteva veramente essere una scena di una produzione hollywoodiana: 2020 Fuga da Milano .

Si scappa per paura, non ci si autodenuncia per vigliaccheria, ci si ammala per stupidità spesso.

La paura non conosce riconoscenza, amicizia, razionalità. Se riesci a ragionare e a controllarla rimani l’individuo che vuoi essere, ma se le permetti di diventare panico non vedrai altro che ombre nere. Non c’è peggior nemico della paura, ci trasforma tutti ed è per questo che alla fine non riesco ad essere giudice di quella folla di persone che volevano solo andare via, mi è difficile condannare la fragilità umana, probabilmente perchè la fragilità la conosco bene e cerco sempre di superarla, ma a volte non ne sono capace e mi ronza in mente una domanda: hai più paura o hai più paura di aver paura? La mia risposta cambia spesso, chissà se per voi invece è diverso.

Eppure è oggi il momento nel quale, sopratutto noi che ci definiamo liberi, siamo chiamati alla responsabilità ed è proprio questo richiamo che sentiamo forte, a tratti schiacciante: il prezzo della nostra libertà. Quanti di noi troverebbero più facile abdicare a favore di una coperta calda, chiamata sicurezza, da far gestire in tutto ad altri? Quanti non fronteggiano il peso della responsabilità ed invocano diritti che assomigliano solo ad egoismi? Quanti oggi si chiudono dietro un muro o un confine?

Essere liberi significa essere responsabili,rinunciare alle nostre consuetudini, ai nostri affetti, anche ai nostri ruoli di culto, in un certo modo. Essere liberi ed europei inoltre richiede solidarietà, lungimiranza, ma anche comprensione e protezione dell’altro. Perchè ognuno di noi oggi DEVE capire che è responsabile per sè stesso e per il proprio prossimo!

Domani sarà il momento di trarre le conseguenze, domani sarà il momento per proposte completamente nuove, domani sarà il tempo per la ricostruzione, economica certo, ma anche sociale. Domani, ma oggi è il tempo di scegliere liberamente chi vogliamo essere perchè domani non varranno più le stesse regole.

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